Sistema Idroviario

TEN-T RECOVERY – Miglioramento Infrastrutturale del Sistema Idroviario dell'Italia del Nord

logo del progettoL'obiettivo del progetto è migliorare la dotazione infrastrutturale del Sistema Idroviario formato dal fiume Po e dai canali connessi, in modo da eliminare i colli di bottiglia e favorire la navigazione in classe V dai porti di Mantova fino al Mare Adriatico e alla laguna Veneziana. Nell'area mantovana, si intende ingrandire e valorizzare il Porto di Valdaro dotandolo di tutti i servizi e sottoservizi necessari al pieno funzionamento, congiungendolo attraverso una bretella all’autostrada del Brennero e avviando i lavori della conca per collegarlo direttamente al canale Fissero-Tartaro-Canalbiano.
Il progetto, finanziato al 10% dalla Commissione Europea, prevede la realizzazione di 6 opere infrastrutturali:

  1. Nuova conca “Brondolo Nuova” di classe Va, con nuovo ponte, nuova cabina per la strumentazione e migliori bacini di manovra;
  2. Nuove conche di Cavanella d’Adige Sinistra e Cavanella d’Adige Destra di classe Va, con ponti levatoi, chiuse e miglioramento viabilità;
  3. Sistema di gestione e controllo remoto delle conche dei canali Fissero-Tartaro-Canalbianco e Po Brondolo;
  4. Conca di Valdaro (Mantova).
    L'opera consiste nella realizzazione del primo stralcio della conca di Valdaro (scavo e armamento della vasca di concata e opere di protezione della zona circostante). Una volta ultimata, la conca collegherà il canale Fissero-Tartaro-Canalbianco con i laghi di Mantova.
  5. Opere di urbanizzazione nel porto di Mantova-Valdaro (primo e secondo lotto): piazzali, strade, binari, servizi e sottoservizi.
    Grazie a questi lavori il porto di Valdaro sarà dotato di una più grande area attrezzata a disposizione delle aziende. Aree precedentemente in disuso verranno recuperate, dotate di servizi e sottoservizi, asfaltate e trasformate in piazzali per le merci. Inoltre verranno rese sicure ed agibili le banchine, e prolungato il binario ferroviario interno al porto. A compensazione di queste opere è stato realizzato il Bosco di Formigosa.
  6. Collegamento stradale tra l’area industriale di Mantova-Valdaro e l’autostrada A22.
  7. La bretella, lunga circa 5 km, collegherà l'area industriale di Valdaro al casello dell'autostrada del Brennero di Mantova Nord, decongestionando i centri abitati limitrofi dal traffico di mezzi pesanti.

Il progetto, candidato nell’anno 2009 tramite il Programma delle TEN-T Reti Trans-Europee di trasporto è iniziato nel Maggio 2009 e terminerà nell’Ottobre 2012.
I partner dei progetto sono:

  • Sistemi Territoriali S.p.A. (Leader Partner);
  • Provincia di Mantova

 

Intesa Interregionale per la navigazione interna sul fiume Po

In attuazione del Piano Generale dei Trasporti, la Legge 380/90 ha previsto la realizzazione del Sistema Idroviario dell’Italia del Nord rappresentando la norma fondamentale su cui si basa l’attuale assetto istituzionale del Sistema Idroviario dell’Italia del Nord ed integra il DPR 616/78, che prevede che le Regioni che si affacciano sul Po e sulle idrovie collegate, riunite in intesa, svolgano le funzioni di comune interesse in materia di navigazione interna. In questo quadro, attraverso una convenzione modificata più volte, è dal 1978 che l’Intesa Interregionale per la Navigazione Interna, sottoscritta dalle Regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, svolge un coordinamento per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia.

Il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 ha successivamente conferito alle Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) la gestione del Sistema Idroviario.
I soggetti coinvolti nella realizzazione del Sistema Idroviario dell’Italia del Nord sono quindi lo Stato, attraverso la competente struttura ministeriale, e le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.
Le Regioni, quindi, si pongono quali Enti attuatori degli interventi finanziati e, in tale loro qualità, come puntualizzato da decreto ministeriale, “sono uniche responsabili della regolarità delle procedure di gara, dell’aggiudicazione, della gestione dei rapporti con gli appaltatori, dell’esecuzione dei lavori, in applicazione delle disposizioni di cui alla legge 11 febbraio 1994, n. 109 e del D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554, e successive modificazioni ed integrazioni, degli eventuali danni dipendenti dall’esecuzione stessa, nonché della corretta ed efficiente gestione dei fondi erogati dal Ministero dei trasporti e della navigazione”.

Le funzioni amministrative relativamente al Po ed alle idrovie collegate sono esercitate dall’Intesa Interregionale per la navigazione interna del fiume Po e idrovie collegate. Secondo l’art. 3 della nuova convenzione sottoscritta nel 1999 dalle 4 regioni facenti parte dell’intesa (Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto), le attività che l’intesa svolge consistono:
a)    nell'acquisto, nella costruzione, nella manutenzione, nella riparazione e nel funzionamento di mezzi;
b)    meccanici e nautici necessari per la migliore funzionalità delle vie navigabili;
c)    nel servizio di segnalamento (ed eventualmente di pilotaggio) e dragaggio delle vie navigabili, compresa la rimozione di materiali sommersi;
d)    nella manutenzione, nel ripristino e nell'adeguamento delle opere di navigazione sulle vie navigabili;
e)    nella manovra delle conche di navigazione;
f)    nel servizio di piena relativo alla navigabilità delle vie navigabili;
g)    nella gestione ed uso della rete radiotelefonica padana relativa alla navigazione;
h)    nella gestione delle opere, impianti, mezzi, attrezzature, materiali od altri beni attinenti ai predetti servizi ad altre attività strettamente correlate alla navigazione;
i)    negli acquisti, forniture, appalti o altri contratti relativi alla navigazione;
j)    nell'assunzione, disciplina e gestione del personale tecnico, amministrativo ed operativo necessario per lo svolgimento delle predette funzioni e attività;
k)    nell'adozione degli atti amministrativi necessari per lo svolgimento delle predette funzioni e attività;
l)    nella polizia amministrativa relativa alla navigazione interna;
m)    nell'intrattenere rapporti con enti e organismi che si occupano di navigazione interna;
n)    in iniziative promozionali per lo sviluppo della navigazione in acque interne, sia di natura commerciale che turistico-ricreative;
o)    nella organizzazione di riunioni e di convegni attinenti alle problematiche che interessano il settore;
p)    nello svolgimento di studi, di ricerche, di sperimentazioni e di progettazioni, nonchè di pubblicazioni inerenti alla navigazione interna;
q)    nella programmazione degli interventi riguardanti la realizzazione di nuove opere idroviarie sulle vie navigabili della rete gestita in comune;
r)    nel finanziamento degli oneri relativi alle predette funzioni ed attività.

L’Intesa pertanto si pone in collegamento con l’amministrazione statale al fine di ripartire annualmente, tra i partecipanti all’intesa, competenze e fondi destinati alla navigazione interna.

Comunità Europea per la Navigazione Interna

Il sistema del trasporto di merci in Europa può certamente essere migliorato. Congestione, problemi di capacità e ritardi incidono sulla mobilità e sulla competitività e danneggiano l’ambiente e la qualità della vita. L’UE si è impegnata, in particolare negli ultimi anni, a perseguire l’obiettivo di un passaggio a modi di trasporto a minore consumo di energia, più ecologici e più sicuri. Per raggiungere questi obiettivi, il ricorso al trasporto per via navigabile si impone come una scelta ovvia che deve assumere un ruolo più preminente.

Trattandosi di un modo di trasporto che spesso ha natura transfrontaliera, è opportuno agire sia a livello nazionale che a livello comunitario, dando vita ad iniziative concrete capaci di sfruttare pienamente le potenzialità commerciali che è in grado di offrire la navigazione interna e di aumentarne l’attrattiva.
La Commissione Europea è da anni impegnata attivamente per l’attuazione di questi obiettivi.

La Commissione intende promuovere i vantaggi intrinseci del trasporto per via navigabile e rimuovere diversi ostacoli che gli impediscono di sfruttare diverse opportunità. Se è vero che la navigazione interna ha registrato alcuni successi, è anche vero che per poter sfruttare integralmente tutte le potenzialità che essa offre occorrerà eliminare diversi impedimenti che bloccano il pieno dispiegamento delle sue potenzialità.
L'obiettivo della politica dell'Unione nel settore della navigazione interna è di assicurare trasporti efficienti e sostenibili sulle via navigabili. I paesi limitrofi dell'Unione devono tuttavia applicare opportune convenzioni internazionali al fine di garantire l'equivalenza con i livelli di sicurezza della navigazione interna nell'UE nonché con le condizioni ambientali e sociali ivi esistenti.

Gli interventi in questi anni della Commissione Europea e degli esponenti delle istituzioni europee (Eurodeputati italiani, DG Move) hanno confermato l’interesse dell’UE per lo sviluppo di progetti che vadano nella direzione di un incremento della navigazione fluviale sul fiume Po e le vie navigabili interne del nord Italia, con l’obiettivo di spostare quote di merci dalla gomma all’acqua e ridurre in questo modo traffico su strada ed emissioni inquinanti. Le specifiche azioni progettuali proposte fino ad ora, come quelle finalizzate a rendere il Po navigabile per 340 giorni all’anno alle imbarcazioni di Va classe CEMT e a migliorare il canale navigabile Fissero-Tartaro-Canalbianco, che collega Mantova all’Adriatico, si sono rivelate in piena sintonia con le linee guida portate avanti a livello europeo.

Il 19 Ottobre 2011 sono state presentate a Bruxelles le nuove linee guida delle reti Trans-europee di trasporto TEN-T. Le nuove linee TEN-T si pongono 4 obiettivi principali: creare un vero e proprio network delle infrastrutture della mobilità, potenziando ferrovie e navigazione, e soprattutto favorendo la multi modalità anche attraverso la diffusione di sistemi intelligenti come il RIS. Le nuove TEN-T prevedono due livelli di network: il Core Network ed il Comprehensive Network, laddove il secondo è la rete di tutta l’Europa, ed il primo è la selezione delle sue parti principali da realizzare entro il 2030. Il Core Network raggruppa 85 centri economici e loro aeroporti, 138 tra porti marittimi ed interni, 28 punti di frontiera con Paesi terzi. Da qui passeranno i maggiori flussi di merci e di passeggeri.

Core network EU Member States



The main trade in the Mediterranean are and their connection with European trade centers


Fino al 2030 l’Unione Europea metterà a disposizione circa 500 miliardi di euro, di cui 250 entro il 2020.
L’Unione Europea dimostra quindi di puntare su un sistema di trasporti che ottimizzi i flussi e minimizzi così gli sprechi e le esternalità negative. Anche gli attori del Sistema Idroviario italiano sono ora chiamati ad accettare la sfida: alcune realtà sono state inserite nel Core Network e potranno perciò usufruire dei fondi europei per cofinanziare opere nei prossimi vent’anni.

Documenti utili:





Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture

Il Sistema di coordinamento, oltre ad avere l’obiettivo di costituirsi come network stabile, intende perseguire la promozione del sistema, lo scambio di esperienze e di buone pratiche, l’organizzazione del trasporto di merci, inclusa la navigazione fluvio-marittima, lo sviluppo di progetti comuni e promuovere un’immagine di un sistema coordinato. A tal fine le azioni concordate riguardano lo sviluppo di un progetto strategico, la promozione delle azioni, la promozione di ricerca e sviluppo, la collaborazione con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per definire le disposizioni e la collaborazione e dialogo permanente con gli operatori privati.

La risposta alle necessità del Nord Italia può essere trovata nelle risorse naturalmente presenti nel territorio stesso, ragione per cui le Regioni interessate, con il supporto del Ministero dei Trasporti, hanno da tempo avviato politiche di valorizzazione del sistema di navigazione interna del Nord Italia. In attuazione del Piano Generale dei Trasporti, la Legge 380/90 ha previsto la realizzazione del Sistema Idroviario dell’Italia del Nord rappresentando la norma fondamentale su cui si basa l’attuale assetto istituzionale del Sistema Idroviario dell’Italia del Nord ed integra il DPR 616/78, che prevede che le Regioni che si affacciano sul Po e sulle idrovie collegate, riunite in intesa, svolgano le funzioni di comune interesse in materia di navigazione interna. In questo quadro, attraverso una convenzione modificata più volte, è dal 1978 che l’Intesa Interregionale per la Navigazione Interna, sottoscritta dalle Regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, svolge un coordinamento per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia.

Il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 ha successivamente conferito alle Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) la gestione del sistema idroviario. I soggetti coinvolti nella realizzazione del sistema idroviario dell’Italia del Nord sono quindi lo Stato, attraverso la competente struttura ministeriale, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, e le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Al primo competono essenzialmente, ai sensi del decreto legislativo n. 112/98, funzioni di programmazione, da esercitare d’intesa con le Regioni stesse, e a queste ultime funzioni di gestione.

Per il coordinamento dello studio di fattibilità per la realizzazione del sistema idroviario e per la progettazione di tratte funzionali è stato istituito nel 1996 un Comitato tecnico-economico, composto da rappresentanti del Ministero e delle Regioni interessate.

Sono state intraprese numerose iniziative volte a rilanciare il settore attraverso il potenziamento delle strutture logistiche di supporto e degli hub interportuali, parallelamente ad un aumento degli investimenti volti a potenziare le infrastrutture idroviarie di rilevante interesse economico.

Il Ministero si è impegnato a dare corso alle procedure per la definizione degli interventi e la definitiva ripartizione delle risorse, a destinare una quota parte delle risorse stesse al monitoraggio del processo complessivo di attuazione e a sostenere il piano in sede europea, nell’ambito della normativa relativa ai finanziamenti per le reti di interesse. Le Regioni, dal canto loro, si sono impegnate a dare corso a tutti gli adempimenti di competenza anche attraverso la costituzione di un soggetto giuridico interregionale, ad effettuare, d’intesa con il Ministero, un controllo dello stato di avanzamento dei progetti e degli interventi nonché a curare, anche mediante conferenze di servizi ed accordi di programma, il necessario coordinamento con gli Enti locali.

Comunità Europea

A seguito della nascita del Coordinamento per lo sviluppo funzionale del sistema della navigazione fluvio marittima del Nord Italia e del Nord Adriatico è stato attivato un canale di dialogo costante con le Istituzioni coinvolte nella navigazione interna in grado di sostenere gli obiettivi di sinergia per migliorare il livello di prestazione del sistema in vista dello sviluppo del trasporto per via d’acqua.
In particolare sono stati attivati nel corso degli anni numerosi contatti con le realtà nazionali ed europee della navigazione interna.
Tre sono le ragioni fondamentali:

  1. Accreditare il sistema idroviario italiano come tratta di rilevanza nel sistema trans-europeo. Questo è necessario per guadagnare visibilità ed attenzione tramite attività promozionali.
  2. Accedere in maniera sistematica e strategica ai finanziamenti comunitari, gestiti a livello regionale (FESR), trans-nazionale (programmi di cooperazione transfrontaliera o trans-regionale Italia-Slovenia, Sud Est Europa, MED) o da Bruxelles (Marco Polo, per gli operatori privati e reti trans-europee per investimenti pubblici, 7° Programma quadro per ricerca e sviluppo tecnologico).
  3. Acquisire caratteristiche e strutturazione “europee” attraverso la conoscenza delle modalità di lavoro e dei progetti innovativi degli altri sistemi idroviari europei (Commissioni Fluviali, River Information System) e la partecipazione alle piattaforme tecnologiche, di scambio e di lobby europee (PLATINA, EFIP, INE) e la conseguente evoluzione del progetto gestionale complessivo verso logiche europee.


Le tre azioni sono tra loro interconnesse:
strutturazione >accreditamento > finanziamento > partenariato > progetti europei > finanziamento.
Esse possono essere efficacemente portate a termine solo a condizione che poggino su un progetto strategico di sistema che va sostanziato attraverso:
-    Un coordinamento strutturato;
-    Una progettualità integrata e innovativa che riguardi l’infrastruttura, la logistica e i servizi portuali, la flotta e le linee, la sicurezza, la promozione etc.

Esiste oggi una comunione d’intenti strategica abbastanza evidente tra il progetto del sistema idroviario del Nord- Italia e le politiche comunitarie che mirano a:
-    Maggior utilizzo della via d’acqua per decongestionare il traffico su strada delle aree europee più industrializzate nell’area padano-veneta;
-    Promozione delle tratte trans-nazionali e multimodali all’interno dello stesso sistema fluvio marittimo Nord-italia / Mar Adriatico;
-    Macro piani d’investimento integrato strutturale e logistico con il coinvolgimento pubblico e privato nelle relative attività del coordinamento con il coinvolgimento degli operatori privati.

Tale convergenza potrà essere resa più stringente attraverso la prosecuzione del presidio delle istituzioni comunitarie da un lato e l’affinamento del “progetto di sistema” con portata nazionale e trans-nazionale dall’altro.