Comunità Europea per la Navigazione Interna
Il sistema del trasporto di merci in Europa può certamente essere migliorato. Congestione, problemi di capacità e ritardi incidono sulla mobilità e sulla competitività e danneggiano l’ambiente e la qualità della vita. L’UE si è impegnata, in particolare negli ultimi anni, a perseguire l’obiettivo di un passaggio a modi di trasporto a minore consumo di energia, più ecologici e più sicuri. Per raggiungere questi obiettivi, il ricorso al trasporto per via navigabile si impone come una scelta ovvia che deve assumere un ruolo più preminente.
Trattandosi di un modo di trasporto che spesso ha natura transfrontaliera, è opportuno agire sia a livello nazionale che a livello comunitario, dando vita ad iniziative concrete capaci di sfruttare pienamente le potenzialità commerciali che è in grado di offrire la navigazione interna e di aumentarne l’attrattiva.
La Commissione Europea è da anni impegnata attivamente per l’attuazione di questi obiettivi.
La Commissione intende promuovere i vantaggi intrinseci del trasporto per via navigabile e rimuovere diversi ostacoli che gli impediscono di sfruttare diverse opportunità. Se è vero che la navigazione interna ha registrato alcuni successi, è anche vero che per poter sfruttare integralmente tutte le potenzialità che essa offre occorrerà eliminare diversi impedimenti che bloccano il pieno dispiegamento delle sue potenzialità.
L'obiettivo della politica dell'Unione nel settore della navigazione interna è di assicurare trasporti efficienti e sostenibili sulle via navigabili. I paesi limitrofi dell'Unione devono tuttavia applicare opportune convenzioni internazionali al fine di garantire l'equivalenza con i livelli di sicurezza della navigazione interna nell'UE nonché con le condizioni ambientali e sociali ivi esistenti.
Gli interventi in questi anni della Commissione Europea e degli esponenti delle istituzioni europee (Eurodeputati italiani, DG Move) hanno confermato l’interesse dell’UE per lo sviluppo di progetti che vadano nella direzione di un incremento della navigazione fluviale sul fiume Po e le vie navigabili interne del nord Italia, con l’obiettivo di spostare quote di merci dalla gomma all’acqua e ridurre in questo modo traffico su strada ed emissioni inquinanti. Le specifiche azioni progettuali proposte fino ad ora, come quelle finalizzate a rendere il Po navigabile per 340 giorni all’anno alle imbarcazioni di Va classe CEMT e a migliorare il canale navigabile Fissero-Tartaro-Canalbianco, che collega Mantova all’Adriatico, si sono rivelate in piena sintonia con le linee guida portate avanti a livello europeo.
Il 19 Ottobre 2011 sono state presentate a Bruxelles le nuove linee guida delle reti Trans-europee di trasporto TEN-T. Le nuove linee TEN-T si pongono 4 obiettivi principali: creare un vero e proprio network delle infrastrutture della mobilità, potenziando ferrovie e navigazione, e soprattutto favorendo la multi modalità anche attraverso la diffusione di sistemi intelligenti come il RIS. Le nuove TEN-T prevedono due livelli di network: il Core Network ed il Comprehensive Network, laddove il secondo è la rete di tutta l’Europa, ed il primo è la selezione delle sue parti principali da realizzare entro il 2030. Il Core Network raggruppa 85 centri economici e loro aeroporti, 138 tra porti marittimi ed interni, 28 punti di frontiera con Paesi terzi. Da qui passeranno i maggiori flussi di merci e di passeggeri.
Core network EU Member States
The main trade in the Mediterranean are and their connection with European trade centers
Fino al 2030 l’Unione Europea metterà a disposizione circa 500 miliardi di euro, di cui 250 entro il 2020.
L’Unione Europea dimostra quindi di puntare su un sistema di trasporti che ottimizzi i flussi e minimizzi così gli sprechi e le esternalità negative. Anche gli attori del Sistema Idroviario italiano sono ora chiamati ad accettare la sfida: alcune realtà sono state inserite nel Core Network e potranno perciò usufruire dei fondi europei per cofinanziare opere nei prossimi vent’anni.
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